Nello sviluppo della Cartella Clinica H2O, Afea ha deciso di utilizzare il modello FHIR SDC, una specifica per la progettazione, l’elaborazione e la compilazione delle schede di valutazione del paziente. In questo articolo vi spieghiamo l’importanza di questa scelta, evidenziando i vantaggi che questo modello comporta, permettendo al personale sanitario di lavorare in qualità e sicurezza.
Ma procediamo con ordine. Cos’è il modello FHIR?
FHIR (Fast Healthcare Interoperability Resources) è lo standard di interoperabilità di nuova generazione, che permette la condivisione dei dati tra i vari sistemi sanitari. Le soluzioni FHIR sono formate da un insieme di componenti modulari chiamati “Risorse”, che possono essere facilmente assemblate in sistemi operativi capaci di risolvere problemi clinici e amministrativi.
Il modello FHIR, quindi, risponde all’esigenza delle organizzazioni sanitarie di gestire la complessità e variabilità dei processi sanitari.
Perché lo abbiamo adottato nella Cartella Clinica H2O?
Quando si parla di Cartella Clinica Elettronica bisogna sempre tenere in considerazione l’importanza che ricopre questo strumento digitale per le strutture sanitarie che decidono di adottarlo, considerando le peculiarità organizzative e funzionali di ciascuna di esse.
In particolar modo riuscire a digitalizzare dati importanti come le schede di valutazione mediche e infermieristiche, permette di gestire in modo funzionale e con meno rischi i percorsi diagnostico terapeutici e assistenziali del paziente (PDTA).
Ma come conciliare queste preziose informazioni con le peculiarità di ogni singola struttura sanitaria?
La risposta di Afea è nella scelta di progettare i Dynamic Document utilizzando il modello FHIR SDC (STRUCTURED DATA CAPTURE), per renderli completamente configurabili, altamente flessibili e in grado di rispondere efficacemente alle esigenze del personale clinico: medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari che entrano nel percorso di cura del paziente (fisioterapista, logopedista, nutrizionista e così via).
Ecco tutti i vantaggi del modello FHIR applicato alla Cartella Clinica H2O
Scegliere il modello FHIR SDC come strumento per la progettazione, l’elaborazione e la compilazione delle schede di valutazione del paziente che fanno parte della Cartella Clinica H2O permette di realizzare, per gli operatori sanitari, documenti digitali in grado di acquisire in modo coerente dati amministrativi, informazioni cliniche, informazioni relative alla ricerca e così via, che vengono memorizzati in un repository clinico della cartella e resi disponibili per estrazioni, statistiche ed elaborazioni di vario tipo.
Una caratteristica significativa del modello FHIR SDC, per esempio, è la possibilità di definire su tutti i moduli impiegati in un determinato processo il pre-popolamento delle informazioni che sono state precedentemente acquisite. Ciò consente di evitare agli operatori sanitari di ripetere l’inserimento di informazioni (e quindi di evitare possibili errori) o di ricercare le informazioni stesse, perché queste saranno automaticamente disponibili all’interno del documento.
Facciamo un esempio concreto
In un processo chirurgico, tra i dati e le informazioni anamnestiche raccolte in fase di pre-ospedalizzazione, figurano voci quali ad esempio ‘allergie farmaci, mezzi di contrasto, lattice’, ‘diatesi allergica’, ‘altri fattori di rischio’, ‘precedenti clinici’, ‘altre patologie associate’, ‘precedenti chirurgici’ e così via.
Queste informazioni saranno utili e necessarie lungo tutto il processo di valutazione e cura del paziente e quindi è importante che si ripresentino lungo la relativa cascata documentale. Il modello FHIR SDC consente di pre-popolare i documenti interessati con queste informazioni; si pensi alla documentazione dell’anestesista che deve valutare l’idoneità all’operabilità chirurgica o a quella dell’infermiere il quale, prima che il paziente entri in sala operatoria, effettua la preparazione dello stesso raccogliendo le informazioni in uno specifico documento elettronico integrato.
In definitiva, con questa impostazione, l’informazione necessaria all’operatore in un determinato step di processo è arricchita da quella dei propri colleghi che hanno valutato precedentemente il paziente. L’accesso alle informazioni inoltre è istantaneo, sicuro e contestualizzato ai contenuti del documento di lavoro.
Il modello FHIR e gli Standard Internazionali
Oltre ai vantaggi qui elencati, Afea ha scelto di utilizzare il modello FHIR perché capace di allineare la Cartella Clinica H2O agli standard internazionali come quello Joint Commission International, un’organizzazione tra le più importanti fonti di conoscenza per le organizzazioni sanitarie, le agenzie governative e le assicurazioni sanitarie nel mondo, che approfondiremo nel prossimo articolo.
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