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Come Afea ha reso un’esigenza normativa l’occasione giusta per fare innovazione

L’introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 (FSE 2.0) ha portato le strutture sanitarie private e accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) a rispondere con la tecnologia a un obbligo normativo.

Per alimentare l’FSE 2.0, infatti, è necessario disporre del dato clinico in formato digitale, al fine di trasmettere, secondo specifici parametri stabiliti dalla normativa, informazioni cliniche precise e strutturate che contribuiscano alla costruzione di un quadro completo e aggiornato della storia clinica del paziente.

Ma partiamo dal principio.

Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0

Come riportato nel D.L. n. 179/2012, convertito con la L. n. 221/2012, modificato dal D.L. n. 34/2022, “Il fascicolo sanitario elettronico (FSE) è l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito, riferiti anche alle prestazioni erogate al di fuori del Servizio sanitario nazionale. Ai fini del presente comma, ogni prestazione sanitaria erogata da operatori pubblici, privati accreditati e privati autorizzati è inserita, entro cinque giorni dalla prestazione medesima, nel FSE in conformità alle disposizioni del presente articolo.”

Grazie a questo strumento il cittadino, fatto salvo quanto riconosciuto dal diritto all’oscuramento, può tracciare, consultare e condividere con i professionisti sanitari la propria storia clinica, per garantire un servizio più efficace ed efficiente accedendo a cure più mirate.

Come e perché alimentare l’FSE 2.0

Alimentare il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 non significa solo dover codificare secondo appositi requisiti la documentazione clinica prodotta, ma fare strada a un processo di digitalizzazione e standardizzazione che consenta di integrare tutte le informazioni sanitarie in modo coerente e fruibile. Questo comporta l’adozione di sistemi informativi avanzati e l’applicazione di standard nazionali e internazionali per la trasmissione dei dati clinici, come il formato HL7 (Health Level 7).

Quindi inviare documentazione clinica all’FSE 2.0 significa garantire che ogni documento prodotto – referti di laboratorio, verbali di pronto soccorso, lettere di dimissione, prescrizioni, e altro – sia generato in un formato strutturato e accompagnato da metadati che ne consentano la corretta classificazione e archiviazione. Inoltre, il processo richiede una trasmissione puntuale entro i tempi previsti dalla normativa, per garantire l’aggiornamento continuo del fascicolo e fornire una visione completa e in tempo reale della storia clinica del paziente.

Un altro aspetto fondamentale è la collaborazione tra i diversi attori coinvolti: i professionisti sanitari, le strutture sanitarie pubbliche e private, le piattaforme tecnologiche.

Questa collaborazione è indispensabile per garantire l’interoperabilità, ovvero la capacità di scambiare e utilizzare i dati tra sistemi differenti, permettendo così un’integrazione fluida delle informazioni.

Il tutto rispettando rigorosi standard di sicurezza e privacy.

La risposta di Afea al cambiamento: la nuova refertazione Dynamic Document

Nell’affrontare la complessità posta dal Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 Afea ha scelto di andare oltre il progetto di pura integrazione dettato dalla normativa per trasformarla in un’occasione di miglioramento nelle seguenti direzioni:

  • Utilizzare tecnologia allo stato dell’arte per ridisegnare completamente l’esperienza d’uso dei medici e semplificarla al massimo;
  • Rendere più fruibile, partendo dai percorsi ambulatoriali, la storia clinica del paziente, realizzando un fascicolo sanitario interno alla struttura (Clinical History) che raccoglie tutta la documentazione del paziente, anche se prodotta nel passato;
  • Porre le basi per una completa digitalizzazione dei percorsi di assistenza e cura rendendo più semplice, per chi ancora non la possiede, l’adozione di una cartella clinica elettronica

Per fare questo Afea ha sviluppato nuove funzionalità di Cartella Ambulatoriale, che semplificano e velocizzano il processo di refertazione del medico. Nello specifico grazie alla tecnologia Dynamic Document e all’utilizzo dei campi semantici, è stato possibile rendere l’Ecosistema H2O adattivo ed evolutivo.


Queste tecnologie, infatti, permettono di:

  • organizzare i dati in modo efficace e funzionale;
  • integrarsi con altre fonti dati e sistemi gestionali per migliorare l’interoperabilità e lo scambio di informazioni;
  • filtrare e personalizzare i contenuti di un documento;
  • migliorare l’analisi dei dati per fornire un contesto più ricco e dettagliato di informazioni.

Il tutto con un’esperienza di utilizzo completamente ridisegnata: più attrattiva, funzionale e intuitiva.

FOCUS ON: Clinical History

Con la nuova refertazione in Dynamic Document di Afea è possibile accedere anche al Clinical History, il repository documentale che permette di consultare la storia clinica del paziente.

Grazie a questa nuova funzionalità il personale medico può accedere a informazioni complete e di qualità per garantire al paziente un percorso di cura sempre più mirato e sicuro.

È possibile, quindi, gestire la documentazione clinica pregressa del paziente consultabile per episodio e per documenti. Inoltre, è possibile selezionarele informazioni di proprio interesse attraverso gli appositi filtri, che possono essere usati singolarmente o combinati per affinare ancor più la ricerca.

Conclusioni

In conclusione, l’introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 rappresenta non solo un passaggio obbligato per adeguarsi alla normativa, ma anche un’opportunità concreta per ripensare i processi sanitari in ottica innovativa.

Afea ha scelto di cogliere questa sfida trasformandola in un’occasione per semplificare e ottimizzare l’esperienza d’uso dei medici, migliorare la gestione della documentazione clinica e offrire strumenti più evoluti e funzionali per garantire percorsi di cura sempre più mirati e sicuri.

Grazie all’introduzione della refertazione Dynamic Document e al Clinical History, il sistema sanitario si avvicina a un modello realmente digitale e interoperabile, in cui la centralità del paziente e la qualità delle informazioni diventano i pilastri di un’assistenza sanitaria moderna e sostenibile.

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