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Parlare oggi di antibiotico-resistenza significa addentrarsi in una delle tematiche più dibattute a livello internazionale. Si tratta, infatti, di un fenomeno che va ad incidere fortemente non solo sullo stato di salute della popolazione, ma anche sull’organizzazione clinica ed economica delle strutture sanitarie.

Ma cosa si intende con il termine antibiotico-resistenza?

Come definito dal Ministero della Salute, “la resistenza agli antibiotici, o antibiotico-resistenza, è un fenomeno naturale biologico di adattamento di alcuni microrganismi, che acquisiscono la capacità di sopravvivere o di crescere in presenza di una concentrazione di un agente antibatterico, che è generalmente sufficiente ad inibire o uccidere microrganismi della stessa specie. Si parla di resistenza intrinseca quando è dovuta alla natura del microrganismo stesso, che non è mai stato sensibile a un particolare antimicrobico. Si parla invece di resistenza acquisita quando il microrganismo, in precedenza sensibile a un particolare antimicrobico, sviluppa in un secondo tempo resistenza nei suoi confronti”.

Questo fenomeno, diventato globale, ha spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Unione Europea (UE) ad adottare strategie e azioni coordinate atte a contenerne la diffusione.

L’Italia tra i paesi europei con le più alte percentuali di antibiotico-resistenza

Secondo quanto riportato dal sistema di sorveglianza “AR-ISS”, che si basa su una rete di laboratori ospedalieri di microbiologia clinica che inviano annualmente i dati di sensibilità agli antibiotici all’Istituto Superiore di Sanità, l’Italia risulta tra i paesi europei con le più alte percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici utilizzati in ambito ospedaliero.

Questo significa che per mantenere alta l’efficacia dei principi attivi e tutelare la salute della popolazione, nel 2017 si è reso necessario intervenire, con un’intesa in Conferenza Stato-Regioni, approvando il PNCAR (Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza), oggi siglato per il triennio 2022-2025, con l’obiettivo di fornire all’Italia, seguendo un approccio multidisciplinare in ottica One Health, le linee strategiche e le indicazioni operative per affrontare questa nuova e dilagante emergenza.

Su questa strada si è mosso anche il Consiglio Europeo, che proprio lo scorso 13 giugno 2023 ha rivolto agli Stati membri dell’Unione Europea una nuova Raccomandazione sulla lotta alla resistenza antimicrobica volta a potenziare le azioni di contrasto a questo fenomeno. L’Obiettivo? “Incoraggiare l’uso prudente degli antimicrobici, in particolare degli antibiotici sia nella salute umana sia in quella animale, per ridurre il rischio che i microrganismi diventino resistenti al trattamento farmacologico”.

Quali soluzioni per le strutture sanitarie?

Sulla base di quanto raccomandato dall’Unione Europea, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nonché dal Ministero della Salute italiano attraverso il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza, è nata una piattaforma digitale capace di guidare il personale sanitario attraverso un percorso di costante monitoraggio delle infezioni e dell’antibiotico-resistenza.

Si chiama “DARM”, acronimo per “Digital Antimicrobial Risk Management”, è sviluppata da Nomos, azienda impegnata da più di trent’anni in sanità nella ricerca, sperimentazione e consulenza sull’innovazione organizzativa e tecnologica centrata sui processi e sulle persone, e si integra con il software per la gestione del percorso clinico di Afea.

Questa soluzione, unica nel suo genere e la sola attualmente presente sul mercato, permette di monitorare e gestire il rischio su tre fronti:

  1. Rischio Clinico: definizione dei profili del rischio a cui i pazienti sono esposti ai diversi livelli dell’organizzazione (ospedale, reparti, percorsi diagnostici, terapeutici assistenziali) per prevenire e ridurre il rischio correlato ad eventi avversi.
  2. Rischio Infettivo: gestione del rischio di Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA), con il supporto di appositi strumenti di prevenzione e controllo.
  3. Antibiotico-Resistenza: strumenti per la gestione appropriata degli antibiotici e per il supporto ai medici prescrittori – e nel rispetto della loro autonomia – nel seguire le linee guida OMS/AIFA AWaRe (Access, Watch, Reserve) per la diagnosi e la prescrizione empirica e per la prescrizione mirata degli antibiotici, a fronte di una sospetta ICA.

Questo attento monitoraggio operato dal personale sanitario con il supporto della tecnologia permette la sorveglianza continua e prontezza di intervento, portando miglioramenti per:

  • Pazienti, favorendo assistenza e cure più sicure e puntuali;
  • Strutture Sanitarie, che vedono ridursi il rischio clinico, il rischio infettivo e l’antibiotico-resistenza, adeguandosi così alle linee guida internazionali e alle norme ministeriali;
  • Sistema Sanitario Nazionale, che grazie all’acquisizione di dati strutturati riguardo alla salute del Paese, può redigere piani d’azione mirati a contrastare l’insorgenza di questo fenomeno.

Grazie all’innovazione tecnologica in Sanità è oggi possibile seguire un percorso preciso e puntuale di costante monitoraggio per prevenire il rischio infettivo e abbattere il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Affiancare l’utilizzo della DARM ad H2O Cartella Clinica significa alimentare la tecnologia di dati essenziali per il perseguimento dell’obiettivo finale, in ottemperanza a tutte le raccomandazioni e regolamentazioni previste dalla legge.

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