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_ di Piergiacomo Drappero – aCRis

Una delle principali necessità che si trovano a dover fronteggiare oggi le aziende private è il rapporto con le banche.

Sarà capitato a tutti, infatti, di richiedere l’accesso al credito ed essere segnalati alla Centrale Rischi: una prassi comune che possiamo, però, facilitare attraverso le giuste strumentazioni tecnologiche.

Migliorando il proprio rapporto con le banche, infatti, è possibile costruire una relazione stabile e duratura, fondamentale per accedere più facilmente al credito per finanziare progetti di crescita e sviluppo.

Questo vale ancor più quando si parla di aziende sanitarie, costantemente impegnate in nuove progettualità che hanno come fine ultimo la salute del paziente.

Ma procediamo con ordine.

CENTRALE RISCHI: DI CHE SI TRATTA E COME FUNZIONA?

La Centrale Rischi (detta anche CR) è il sistema informativo della Banca d’Italia che raccoglie le informazioni sui rapporti di credito tra le banche e la loro clientela.

Ogni volta che si contrae un debito verso le banche superiore a € 30.000 si viene segnalati in Centrale Rischi, sia che siamo aziende o privati cittadini.

Attenzione: non si tratta di una blacklist di cattivi pagatori, ma di un sistema che raccoglie informazioni, sia positive che negative, utilizzate dagli intermediari finanziari per valutare la finanziabilità della clientela. Una volta che il debito è estinto o scende al di sotto della soglia dei 30.000 euro, le segnalazioni alla Centrale Rischi cessano.

QUALI DATI SONO RACCOLTI NELLA CENTRALE RISCHI?

La maggior parte delle informazioni raccolte all’interno della Centrale Rischi dà una fotografia d’insieme dei debiti delle imprese (ma anche delle famiglie) verso il sistema bancario e finanziario.

Serve ai clienti che hanno una buona “storia creditizia” per ottenere un finanziamento più facilmente e a condizioni migliori. Ma al contempo serve anche alle banche e alle società finanziarie per valutare la capacità dei clienti di restituire i finanziamenti concessi.

Trattandosi di dati non pubblici ma riservati, solo il diretto interessato può conoscere quali informazioni sono riportate sul proprio conto, richiedendo a Banca d’Italia l’accesso ai dati registrati a proprio nome tramite i metodi in essere oggi (SPID o Modulo di richiesta via Pec). Per le aziende è, infatti, buona norma verificare sempre che i dati inseriti corrispondano effettivamente a ciò che l’azienda ha contrattualizzato con il sistema bancario.

Per esempio, consultando la Centrale Rischi, possiamo sapere quante garanzie sono ancora accese a nome proprio, oppure possiamo ottenere un dettaglio affidamenti proprio come il sistema bancario sovente chiede.

È DAVVERO UTILE EFFETTURA IL CONTROLLO DEI DATI REGISTRATI NELLA CENTRALE RISCHI?

Tenere sotto controllo i dati registrati all’interno della Centrale Rischi è fondamentale, soprattutto – ribadiamolo- quando si parla di aziende.

Nel caso di una errata segnalazione, infatti, gli algoritmi che calcolano il voto di rating non distinguono la paternità del dato segnalato, dando per scontato che l’intestatario è anche il responsabile di tale dato. Se non controlliamo l’esattezza delle informazioni, subiremo un downgrade benché la responsabilità dell’errore non sia riconducibile a noi.

La presenza di una di queste informazioni negative rappresenta, quindi, un segnale di allarme per il sistema bancario e un potenziale motivo di rifiuto a eventuali richieste di finanziamento.

I DATI RIPORTATI NELLA CENTRALE RISCHI DETERMINANO SOLO L’ACCESSO AL CREDITO?

La Centrale Rischi fornisce indicazioni che possono determinare non solo l’accesso al credito, ma anche le condizioni a cui tale credito verrà concesso. Tutte le banche ricevono, infatti, mensilmente dalla Banca d’Italia la CR dei propri clienti. Inoltre, la CR viene interrogata ogni volta che un nuovo cliente avanza una richiesta di finanziamento, per verificare la puntualità nei pagamenti dei debiti contratti con altre banche.

La lettura di questo documento è dunque fondamentale per monitorare la salute della propria impresa e garantirle l’accesso al credito in ogni sua forma e in ogni momento.

COSA STIAMO PREAPRANDO PER VOI

Afea, in collaborazione con aCRis, sta preparando (per il mese di Febbraio 2023) un webinar dedicato alle aziende sanitarie private che affronterà proprio alcuni aspetti determinanti nella costruzione di una buona reputazione finanziaria, mostrando anche come un valido supporto in termini di consulenza e tecnologia possa stimolare quei comportamenti proattivi necessari per valorizzare la relazione con gli enti bancari.

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