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Perché la riconciliazione farmacologica è fondamentale nella riduzione del rischio clinico e nella gestione ottimizzata delle risorse in un’azienda sanitaria? 

Proviamo a spiegare l’importanza del processo di riconciliazione farmacologica in tre punti.

Prima però facciamo un breve riepilogo sul significato di ricognizione e riconciliazione farmacologica. 

Ricognizione e Riconciliazione: una breve descrizione

Iniziamo col dire che la Riconciliazione si realizza dopo il processo di Ricognizione: una fase di raccolta delle informazioni complete e accurate sul paziente, sulla sua storia clinica e in particolare sui medicinali che questo assume.

La Riconciliazione va effettuata appena disponibili i dati della ricognizione e prima della prescrizione: è la fase che “confronta la terapia in corso con le nuove disposizioni (prescrizioni ex novo o modifiche) ritenute necessarie per l’attuale circostanza clinica”.

Durante questa fase vengono individuate anche le possibili incongruenze farmacologiche tra i vecchi farmaci e i nuovi farmaci prescritti

Tutte le informazioni fin qui raccolte vengono trascritte all’interno di un documento che nel caso della Cartella Clinica di Afea, ad esempio, non è più cartaceo ma informatizzato e, dunque, in grado di sfruttare i vantaggi della tecnologia digitale. Es: evitare trascrizioni ed eventuali passaggi ridondanti di informazioni.

Farmacoterapia - Afea 

L’importanza della riconciliazione farmacologica in 3 punti:

 

  1. La Riconciliazione unifica le informazioni

Esistono delle fasi, nel percorso di cura del paziente, particolarmente soggette al rischio di errori ed eventi avversi. Queste fasi sono le transizioni come, per esempio, la presa in carico del paziente in una struttura sanitaria, le sue dimissione o il suo trasferimento in altre strutture, ecc. La dispersione delle informazioni in questi passaggi è molto alta. La riconciliazione permette a tutti gli operatori che si alternano nel rapporto con il paziente di condividere e recuperare tutte le informazioni utili per offrire un’elevata qualità delle curie.

 

  1. La riconciliazione rende coerenti i percorsi terapeutici

Partiamo da un dato di fatto. Oggi i percorsi di terapia di un  paziente sono molto frammentati a causa di diversi fattori:

  • la diversità delle cure specialistiche
  • l’aumento di patologie croniche che richiede un utilizzo prolungato di farmaci diversi
  • i contesti differenti con cui il paziente entra a contatto (ospedali, medici di famiglia o poliambulatori, cure domiciliari)
  • i vari professionisti con i quali il paziente interagisce

In questo contesto dunque, garantire continuità e coerenza è sempre più difficile. Per questo la Riconciliazione farmacologica diventa un passaggio fondamentale. 

 

  1. La Riconciliazione favorisce una gestione ottimizzata delle risorse

I farmaci somministrati senza cognizione possono provocare prima di tutto danni e complicanze importanti per il paziente. Allo stesso tempo provocano conseguenze sull’organizzazione di una struttura sanitaria in termini di:

  • aumento delle re-ospedalizzazioni
  • aumento dei giorni di degenza
  • spreco di medicinali,
  • maggiore lavoro degli operatori 

 Un aumento generale dei costi che può essere evitato o gestito in maniera più efficiente anche grazie alla riconciliazione farmacologica.

Per concludere, la riconciliazione farmacologica ristabilisce ordine e coerenza all’interno del processo terapeutico realizzando non solo una gestione virtuosa del processo farmacologico e delle risorse medicali ma un’importante riduzione del rischio clinico.

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